Il marketing applicato alla frutta ha dato finora ottimi risultati. Oltre ad essere remunerative, alcune campagne pubblicitarie sono rimaste nella mente e nel cuore di professionisti e consumatori. Ad esempio se dico “La frutta 10 e lode” oppure “…la natura di prima mano” la maggioranza dei lettori visualizzerà i due marchi creatori degli slogan.
Alcune varietà di frutta, penso ad esempio alle Cripps Pink, da commodities sono diventate “glam food” e vendute a un premium price.
Da qualche anno anche nel settore orticolo si sta lavorando per creare marchi riconoscibili. Un esempio è il “pomodorino” che richiama alla mente una bella cittadina siciliana. Nell’immaginario collettivo però, le zucchine restano semplicemente chiare o scure, le carote arancioni, gli spinaci al massimo vengono associati a Braccio di Ferro.

Un dato che a mio avviso dovrebbe spingere a potenziare le strategie di marketing per le verdure, è la remunerazione che queste offrono.
Premettendo che i dati sono variabili di stagione in stagione, complice il clima, mi vengono in mente le cifre Istat relative all’export di ortaggi, elaborate da Fruitimprese che mostrano come nel 2013 rispetto all’anno precedente, a fronte di un calo del 1,3% a volume, la remunerazione è cresciuta del 10,4%.

Produttori olandesi e belgi da tempo hanno iniziato ad investire in marketing e i risultati li pongono ai primi posti per quota di export. Proprio in quell’area si svolgerà l’European Vegetables Strategies un convegno dedicato interamente alle verdure (Bruxelles 4 – 5 giugno). Sarà un’occasione per confrontarsi a livello internazionale sul comparto orticolo, per studiare modelli di successo basati su strategie vincenti.

Una gradita novità nel mondo convegnistico, finora monopolizzato dalla frutta, a cui speriamo partecipino molti produttori italiani, che nulla hanno da invidiare a olandesi e belgi quanto a qualità e gusto dei loro prodotti!
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Giordano Giardi · 2 aprile 2014