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Dov’è sparito l’export ortofrutticolo italiano

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“Abbiamo mercati nazionali che non assorbono più e non sappiamo più esportare.”

In poche parole Rolando Drahorad, presidente di NCX Drahorad, disegna così lo scenario competitivo in cui si sta muovendo l’ortofrutta italiana.

“Non abbiamo saputo cambiare dall’impostazione originale (che ci faceva esportare le “eccedenze”) a quella che mira a soddisfare i gusti ed i costumi dei consumatori europei  e d’oltremare.  Fino agli anni ’80 l’Italia era ai primi posti su quasi tutti i mercati europei (ad eccezione dell’Inghilterra che importava principalmente dai paesi del Commonwealth) ma, secondo la statistica ONU più recente (Italiafruit 14/01/2014), già nel 2012 la nostra fetta sui mercati internazionali era scesa al 9° posto con il 2,8 %.”

Questa classifica vede infatti al primo posto l’Olanda con il 14,6 % dell’export mondiale.

Solo dopo il Belgio compare anche l’Italia.

Quota dell’export mondiale di ortofrutta 2012 (fonte ONU)

Le cause? “Mancano l’orientamento al mercato e un’adeguata strategia commerciale, argomenti di cui parlo spesso anche nel mio blog Quifrutta“.

Le cifre sembrano lasciare pochi spiragli, ma in un prossimo intervento approfondiremo le cause di questo declino e alcune strategie di recupero per non sprecare le potenzialità dell’ortofrutta italiana.

· 24 gennaio 2014