Il raccolto kiwi 2013/14 si sta collocando sui mercati internazionali con prezzi superiori del 10-20% rispetto al 2012/13, ma le pere Abate stanno vivendo un’altra stagione difficile e si è appena conclusa una campagna faticosa per l’uva da tavola italiana (v. Corriere Ortofrutticolo 10/2013).
In questo quadro complesso, qual è il futuro dei prodotti italiani? Quali sono le prospettive sui mercati internazionali?
In questo report esclusivo NCX Business offre la propria valutazione del posizionamento competitivo delle principali referenze di origine italiana.
I prodotti italiani che a nostro avviso performano meglio sono: kiwi, mele, pere, uva senza semi, castagne e mirtilli; in un secondo gruppo troviamo nettarine, pesche, meloni, susine, insalate baby leaf e arance rosse; il prodotto più debole è l’uva con semi.
In generale crediamo che molti prodotti italiani abbiano potenzialità di miglioramento sul posizionamento di prezzo, in particolare kiwi, pesche, nettarine, susine, uve con semi e arance rosse. Generalmente i parametri di qualità riguardanti gusto e colore sono a buoni livelli per quasi tutti i prodotti. Vediamo qualche ombra sulla shelf-life in postraccolta, in particolare per nettarine e pesche e uva con semi. Ci sono infine spazi per affinare la gamma varietale su mirtilli, susine e uve con semi.
Thomas Drahorad · 10 gennaio 2014