Lo spreco di cibo deperibile causato da trasporti con temperature inadeguate e poco controllate è una delle cause che contribuiscono alla fame di circa 800 milioni di persone al mondo. Questo è il tema principale del “World Cold Chain Summit to reduce food waste”, un incontro che si è svolto il 20 Novembre 2014 a Londra con il fine di stimolare il dibattito e la ricerca di soluzioni per quanto riguarda un tema attuale come questo, di cui spesso si sottovaluta l’importanza.
La catena del freddo (cold chain) ha infatti un ruolo determinante nella conservazione degli alimenti deperibili garantendo l’arrivo di una maggior quantità di prodotti dal produttore al consumatore, se correttamente trattata e monitorata. Durante il dibattito è stato però evidenziato che la catena del freddo genera a sua volta un’ulteriore questione, ovvero la sostenibilità delle emissioni di gas serra generati da celle refrigerate e automezzi a temperatura controllata, stimate per 3.3 miliardi di tonnellate di emissioni di CO2.
La domanda di prodotti freschi e surgelati dei paesi emergenti aumenta ogni giorno e soddisfarla utilizzando gli attuali mezzi avrebbe un impatto ambientale disastroso sul nostro pianeta. È per questo che diventa necessario prenderne piena coscienza del problema e perseguire con costanza l’idea di una “Green Cold Chain”, una catena del freddo sostenibile che sfrutti nuove tecnologie per ridurre le emissioni dannose per l’ambiente.
In Italia purtroppo capita spesso che non ci sia la piena consapevolezza di questi problemi, che vengono ignorati e visti come qualcosa di superfluo, quando in realtà ci riguardano molto da vicino. La sezione CONTROL di NCX Drahorad con questo post continua il percorso di sensibilizzazione al tema del Cold Chain Management oltre a proporre diversi strumenti e soluzioni che consentono di monitorare in maniera efficiente le temperature durante i trasporti di cibi deperibili.
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