Oggi in Italia ci sono più di 350 mila influencer o content creator con profili professionali identificati da un codice Ateco, con una propria associazione di categoria e un giro d’affari che nel 2022 supererà abbondantemente i 300 milioni di euro: adesso nessuno può sottovalutare la portata dell’influencer marketing e di certo non lo fa chi si occupa di comunicazione aziendale.
Influencer marketing 2022
“L’influencer marketing suscita un interesse crescente da parte delle aziende, che ormai lo considerano un vero e proprio media.” Lorenzo Sassoli de Bianchi, presidente UPA.
“Influencer marketing 2022” è l’evento organizzato lo scorso 18 ottobre al Teatro Franco Parenti di Milano da UPA, associazione di cui fanno le più importanti aziende industriali, commerciali e di servizi che investono comunicazione in Italia. Un evento che ha certificato quanto sia ormai strategica questa leva di comunicazione per tutte le aziende big e medium spender, che nell’81% dei casi hanno risposto al sondaggio di aver inserito nei piani di comunicazione investimenti in influencer marketing con diversi obiettivi; per raggiungere nuovi segmenti di consumatori, per migliorare l’engagement e per aumentare il valore del brand.
Un mercato in grande crescita
Toluna ha presentato durante l’evento una ricerca che evidenzia un alto grado di consapevolezza degli utenti rispetto al ruolo di venditori degli influencer. A più del 50% degli intervistati piace che un influencer racconti i benefici dei prodotti e servizi che prova, al 50% che sponsorizzi dei prodotti, al 46% che venda qualcosa in prima persona sui social. Non solo: il 57% del campione li ritiene divulgatori di informazioni utili, in grado di condizionare lo stile di vita dei follower.
Oltre a essere percepiti come divulgatori di novità in merito a marche e trend, gli influencer possono dunque avere un impatto importante sulle decisioni di acquisto.
Anche Blogmeter durante l’evento Market Reserch Forum 2022 aveva presentato uno studio che parlava della maturità del mercato degli influencer e delle aspettative sempre più evolute dei follower in termini di conoscenza di nuovi prodotti, di ispirazione ma anche in termini di intrattenimento, di informazione, di sviluppo delle opinioni e dell’autenticità del racconto.
Un nuovo segmento di mercato per i brand veg e plant based
Qualche anno fa quando abbiamo iniziato a proporre ai nostri clienti un supporto per lo sviluppo delle attività di influencer marketing lo scenario era sensibilmente diverso. Tuttavia ci sembrava che le ricerche di mercato delineassero inequivocabilmente una opportunità per i brand del nostro settore.
C’è un segmento di pubblico under 40 che sta guidando un cambiamento nello stile di consumo, più consapevole e orientato ad un uso ridotto di carne a vantaggio di frutta e verdura, sempre più attento ai temi ambientali e sociali, curioso, alla ricerca di informazioni “su cosa c’è dietro ai brand” e nella maggior parte dei casi disposto a cambiare le proprie strategie di acquisto per riconoscere lo sforzo delle aziende sostenibili.
Questo pubblico passa molte più ore sui social network rispetto al tempo che passa sui media tradizionali “broadcast” e questa dieta mediatica che si snoda tra creator e influencer e servizi on demand offre una occasione ai brand di frutta e verdura che hanno prodotti di grande fascino per questo segmento di pubblico e meno budget da investire rispetto ad altre categorie di prodotti.
Differenza tra influencer e content creator
Con la parola influencer si intendono i personaggi in grado di generare un impatto sul pubblico e ciò che dicono sui social network ha il potere di indirizzare le scelte dei follower. Generalmente un influencer non è verticale e non vanta competenze specifiche ma è in grado di condizionare i follower relativamente a qualsiasi argomento.
Il content creator invece è un professionista della comunicazione che non deve la sua notorietà alle sue esperienze passate ma guadagna il seguito grazie alla sua capacità di creare contenuti interessanti per il pubblico, di intrattenerli con la sua competenza nella materia e lo stile con cui li propone. I content creator sono solitamente influencer verticali che curano una nicchia dove sono particolarmente competenti.
In questa fase di grande espansione si moltiplicano i nano influencer (da 5.000 a 10.000 follower), i micro influencer (da 10.000 a 50.000 follower) e le piattaforme fanno a gara per attrarre i migliori talenti e gli investimenti dei brand. Le opportunità aumentano e aumenta la complessità.
Affinché una campagna di influencer marketing sia efficace è indispensabile scegliere un influencer in sintonia con la strategia e con la marca.
NCX Drahorad sta coinvolgendo micro influencer e content creator selezionati per la loro sintonia alle tematiche veg e plant based e per l’autenticità e la qualità dei contenuti. Abbiamo acquisito l’expertise necessaria per facilitare la ricerca e selezione dell’influencer, l’elaborazione del brief, degli aspetti legali e contrattuali fino al report finale con dati ed insight, tutto all’interno di un canale di comunicazione pensato per amplificare l’appeal del nostro settore.
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Riccardo Marinelli · 18 novembre 2022