E’ ora che accettiamo il fatto che il consumatore non ha più nessuna idea di come scegliere la frutta e la verdura.
Sono saltati tutti gli ausili che fino a una o due generazioni fa aiutavano la massaia a fare la scelta giusta.
Anzi, si può quasi dire che quello che un tempo aiutava adesso è fonte di ulteriore smarrimento.
Gusto: il prodotto nei grandi punti vendita a libero servizio non si può assaggiare.
Colore: le nuove varietà sono sviluppate per avere colori attraenti che non necessariamente hanno una correlazione con la qualità.
Aroma: molti frutti non hanno odore.
Stagionalità: la maggior parte dei consumatori non ha idea della vera stagionalità di frutta e verdura, mentre i produttori cercano di estendere le stagioni.
Consigli: solo qualche fruttivendolo specializzato è in grado di orientare con competenza la scelta d’acquisto.
Un ulteriore elemento di confusione è generato dal fatto che il prezzo è completamente scollegato dalla qualità.
Quando un prodotto è in piena stagione è spesso al massimo della sua qualità e al minimo del suo prezzo. Viceversa un prodotto di qualità discutibile (ad esempio perchè troppo precoce) può essere offerto a prezzi alti per via della scarsità delle quantità disponibili.
Un consumatore che sia disposto a pagare un prezzo altoper una qualità eccellente non è mai certo che questo sia la strategia giusta.
Quindi il consumatore si aggira perplesso tra gli scaffali, guarda, pensa, valuta ma alla fine non sa come scegliere.Perchè solo nel reparto ortofrutta ci ostiniamo a voler mostrare il prodotto, come se questo aiutasse il consumatore a scegliere?
Tutti i consumatori comprano uova, pasta, bibite, latte, formaggi senza guardare il prodotto. Guardano la confezione, il brand, la grafica, le informazioni nutrizionali. E questo basta.
Perchè basta?
Perchè si fidano del brand. Sanno che Barilla, Galbani e Coca-Cola non li deluderanno.
Perchè trovano le informazioni che cercano sulla confezione, non scrutando il prodotto.
E’ ora che anche chi vende ortofrutta (produttori e dettaglianti) si prenda la responsabilità di garantire completamente la qualità del prodotto.
Non lasciamo al consumatore l’imbarazzo della scelta. Diamogli un prodotto talmente garantito che lo possa comprare letteralmente “a scatola chiusa”. E quando, soddisfatto, tornerà nel punto vendita troverà subito quello che cerca.
E in più avremo la possibilità di arricchire il packaging con immagini dei luoghi in cui cresce la frutta, dei produttori che l’hanno raccolta, dei colori che parlino al consumatore.
O semplicemente di fare qualcosa di nuovo, bello, divertente, originale, attraente, diverso.
Articolo pubblicato originariamente su Linkedin il 03/08/2017.
Thomas Drahorad · 7 agosto 2017