Dallo scorso 7 agosto, in Europa ci sono 769 milioni di euro di prodotti ortofrutticoli europei che non potranno essere esportati in Russia per effetto dell’embargo nei confronti dei Paesi che hanno adottato sanzioni contro Mosca in risposta al conflitto in Ucraina (UE, USA, Norvegia, Australia e Canada). 769 milioni di euro è il valore dell’export di frutta e verdura che l’UE ha indirizzato in Russia nel corso del 2013 (dati Centro Studi Confagricoltura). E adesso, cosa fare?
Tutti i vertici delle principali istituzioni nazionali ed europee si sono attivati di fronte a questa questione estremamente complessa, ma per ora l’unica certezza per tutte le aziende dell’agroalimentare coinvolte è che non c’è tempo di sedersi ad aspettare che la soluzione piova dal cielo.
Il caso vuole che tra poche ore ad Hong Kong, l’Asia Fruit Congress dia inizio all’Asia Fruit Logistica, il principale appuntamento per incontrare i decision maker del mercato asiatico. Prendere un biglietto aereo per Hong Kong e incrementare gli sforzi verso quel mercato non sarà la soluzione per ricollocare interamente i 72 milioni di euro di prodotti ortofrutticoli italiani esportati nel 2013 in Russia, ma da qualche parte si dovrà pur cominciare, no?
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Riccardo Marinelli · 29 agosto 2014