Un panel di esperti riuniti a Londra il 5 giugno 2014 in occasione del London Produce Show ha individuato alcuni trend che caratterizzeranno per i prossimi anni il mercato britannico dei prodotti ortofrutticoli freschi. Molti di questi trend sono applicabili anche agli altri mercati europei, inclusa l’Italia.
Discount: l’ascesa dei dettaglianti low-cost sta modificando gli equilibri e i risultati della grande distribuzione tradizionale.
Punti vendita esperienziali: per acquistare basterà Internet, mentre il consumatore che entra in un punto vendita vorrà avere un’esperienza interessante.
Qualità gustativa costante: è il principale fattore per fidelizzare i clienti e riassestare i consumi verso l’alto.
Ridurre gli sprechi: ripensare i formati per una razionalizzazione dei pesi nelle preconfezioni.
Biologico e locale: i grandi trend che stanno arrivando dagli USA.
Qualità: il prodotto di qualità, anche in contesti molto competitivi, riuscirà sempre a vendere prima.
Bambini e giovani: educare, informare e appassionare le nuove generazioni al consumo di frutta, sono loro i consumatori del futuro.
Comprendere il consumatore: i modelli e le occasioni di consumo sono in continuo cambiamento, occorre studiare e conoscere i nuovi comportamenti.
Valutare l’impatto della tecnologia: e-commerce e nuove tecnologie hanno un effetto crescente sulle modalità di vendita dei prodotti ortofrutticoli.
Informare i consumatori: chi acquista vuole saperne di più.
Frequenza d’acquisto: per ridurre gli sprechi sta aumentando la frequenza d’acquisto, molti consumatori vanno al supermercato più volte alla settimana invece che solo una volta.
Fatturati in calo: in particolare i supermercati dovranno fare fronte al calo delle vendite causato da uno spostamento verso i pasti fuori casa.
Cambiamenti climatici: avranno effetto sia sui modelli di consumo che sul quadro delle disponibilità geo-stagionali.
Manodopera e immigrazione: aumenta la necessità di gestire manodopera straniera nelle fasi agricole e di confezionamento.
Produzione responsabile: sarà la prossima frontiera dopo l’agricoltura sostenibile.
Thomas Drahorad · 7 giugno 2014