Il mercato britannico delle arance pigmentate siciliane era già attivo nei primi decenni del secolo scorso. La varietà Moro di calibro piccolo (10) era tradizionalmente molto apprezzata sui mercati inglesi, in particolare a Covent Garden.
Con un consumo prevalentemente concentrato sulle generazioni più anziane, non erano pochi i consumatori giovani che pensavano che la polpa rossa fosse segno di qualche problema nel frutto (marciume o sovramaturazione). Era facile quindi comprendere un calo fisiologico nella domanda: le vendite sui mercati diminuivano assieme all’importanza del canale all’ingrosso, mentre i supermercati non consideravano le arance rosse una referenza interessante per i propri clienti.
L’orientamento dei supermercati inglese allo sviluppo delle categorie ha determinato qualche anno fa un’inversione di tendenza.
In un punto vendita di Tesco o Sainsbury’s sono oltre 30 le referenze di agrumi presenti e di questa ricchezza di assortimento ha beneficiato anche l’arancia rossa, che è stata di nuovo reintrodotta sugli scaffali. Ora tutti i principali supermercati britannici hanno le arance siciliane in assortimento.
Il posizionamento delle arance rosse è tendenzialmente nella categoria “arance da succo” (con calibri 8-9 e prezzi più bassi) oppure nelle varie categorie premium, come “Finest” per Tesco oppure “Taste the Difference” per Sainsbury’s (con il calibro 6, vedi foto).
La tipica acidità delle varietà Moro e Tarocco, che è distintiva e qualificante per il gusto italiano, non sempre è in linea con il gusto inglese, più orientato ai sapori dolci piatti. Tra i vari buyer con cui abbiamo avuto occasione di parlare i giudizi oscillano ad esempio per il Tarocco tra “the best orange in the world” a “not sweet enough”.
La sfida per la Sicilia è adesso tenere testa agli sviluppi varietali di altre provenienze: la Spagna ad esempio sta offrendo con crescente convinzione varietà del tipo “Sanguinello” che potrebbero erodere quote di mercato alle nostre rosse.
Thomas Drahorad · 14 novembre 2013